E’ meglio dire la verità oppure essere cortesi?
Immagina di essere in un ristorante e quel che hai mangiato non è stato di tuo gradimento.
Alla domanda del cameriere “Avete gradito?” hai due possibilità: dire la verità oppure annuire e decidere di non tornare mai più.
Probabilmente dire la verità non ti costerebbe nemmeno tanto, a maggior ragione se hai immaginato di essere di passaggio e, di conseguenza, sai che non torneresti mai più.
Ma cosa faresti se fossi stato invitato da un conoscente o da un cliente? Diresti comunque la verità oppure ti appelleresti alla cortesia?
In realtà viviamo queste situazioni molte più volte rispetto a quelle che proviamo ad immaginare.
Può capitare a casa di amici, a lavoro, con i colleghi, con i clienti, in famiglia e in qualsiasi altro luogo.
E se ti è successo è perché il Bias della cortesia è entrato in azione.
🧠 Il Bias della cortesia si verifica quando le persone tendono a non dichiarare completamente il loro disappunto nel tentativo di essere educati e cortesi nei confronti dell’interlocutore.
È la tendenza a rispondere in modo socialmente accettabile, educato e positivo, indipendentemente da ciò che realmente si pensa.
Spesso si mente all’interlocutore perché si ha paura di offenderlo oppure perché conviene dire quel che più è comunemente condiviso.
Tuttavia così facendo, oltre a dire una bugia, non stiamo aiutando il nostro interlocutore a fare chiarezza, rischiando che il nostro “essere cortesi” diventi un boomerang verso noi stessi.
Il Bias della cortesia inoltre è molto diffuso nella metodologia della ricerca qualitativa così come nelle interviste faccia a faccia. I casi più comuni sono, ad esempio, nella richiesta di feedback rivolta ai clienti su un servizio o su un prodotto dell’azienda.
A presto 😊