Sabato sono stato in montagna insieme al gruppo con cui ogni mese ci vediamo per fare la mastermind.
Non conoscevo il posto (monte Linzone) e la distanza da casa mia è circa un’ora di auto.
Come spesso accade, la percezione che si ha quando si raggiunge un posto che non si conosce è quella di starci “una vita” all’andata e di impiegare meno tempo al ritorno.
Eppure la distanza è sempre la stessa.
🧠 Questo succede a causa del Bias chiamato Effetto viaggio di ritorno che si verifica quando le persone stimano diversamente il tempo necessario per percorrere un percorso sconosciuto.
Quando, infatti, non conosciamo il percorso siamo più concentrati, abbiamo la necessità di elaborare ogni segnale e siamo più impegnati a guardare bene il tragitto per evitare di sbagliare strada.
Quando invece percorriamo un percorso noto, dato che non dobbiamo concentrarci molto, il tempo sembra scorrere più velocemente.
Il Bias è più evidente soprattutto quando siamo noi a guidare l’auto (o qualsiasi veicolo), perché appunto siamo più concentrati nel far sì che il tragitto sia quello giusto.
L’effetto del Bias non solo influisce sulla nostra percezione del tempo durante il viaggio, ma anche sulla nostra capacità di stimare con precisione quanto tempo impiegheremo per raggiungere la meta, anche se Google Map ci segnala il tempo esatto per raggiungerla, traffico compreso!
Un’ultima precisazione.
Il Bias Effetto viaggio di ritorno non è limitato al solo viaggio, ma a tutte quelle attività che per noi sono ormai familiari.
Ecco perché a volte non siamo in grado di stimare con precisione quanto tempo impiegheremo per le attività future a noi sconosciute.
A presto 😊