Sommario
Se sei stanco di svegliarti tutti i giorni pensando ad un lavoro che non ti soddisfa o alla possibilità di monetizzare il tuo lavoro se solo avessi la possibilità, allora sei nel posto giusto.
Ho pensato di scrivere questa guida per chi vuoi mettersi in proprio oppure per chi sta aprendo la partita iva come libero professionista.
Ma chi è il libero professionista?
Un libero professionista è un lavoratore autonomo che, dopo aver acquisito determinate nozioni di natura pratica e intellettuale, offre le sue prestazioni professionali per uno o più committenti.
La prima cosa che salta agli occhi è che il libero professionista non deve impegnarsi con un solo committente, ma lavora in modo indipendente per diverse aziende o clienti.
Il libero professionista non ha infatti un datore di lavoro fisso e non instaura con esso alcun rapporto di lavoro subordinato.
Il libero professionista può inoltre svolgere un tipo di lavoro appartenente a categorie specifiche iscrivendosi a determinati albi professionali quali: Architetti, Avvocati, Ingegneri, Notai, Dottori Commercialisti, Consulenti del Lavoro, Farmacisti, Geologi, Medici, Periti industriali, Psicologi, geometri.
Oggi, in Italia, si usa anche il termine freelance (un termine della lingua inglese per indicare un soggetto che opera come libero professionista), ma è spesso associato a scrittori, fotografi, editori, programmatori, designer di siti Web e consulenti professionali, oltre che a molti altri servizi professionali.
Vantaggi del libero professionista
Come un po’ per tutte le professioni ci sono i pro e i contro. Vediamoli insieme.
Sei il capo di te stesso
Questo significa che puoi scegliere quando, come e dove lavorare.
Se preferisci svegliarti presto al mattino e iniziare a lavorare di buon ora, non c’è nessuno che te lo vieta.
Così come se preferisci lavorare nelle ore notturne e non devi necessariamente rispettare i classici orari di ufficio puoi decidere quando lavorare, anche tutta la notte e dormire fino a mezzogiorno senza dover giustificare a nessuno le tue scelte.
Puoi selezionare i progetti
Da libero professionista puoi anche selezionare i progetti su cui vuoi lavorare.
Se sei un fotografo, ad esempio, potresti iniziare con i matrimoni per fare cashflow e spostarti successivamente sui progetti che più ti piacciono.
Se sei un avvocato puoi decidere di focalizzarti solo su una materia specifica del diritto oppure accettare una determinata fascia di clientela.
Puoi guadagnare di più
Rispetto ad un dipendente che non ha possibilità di fare carriera in azienda (non tutte le aziende hanno un piaano di crescita professionale), puoi sicuramente guadagnare di più soprattutto quando il giro di affari si è consolidato e il portfolio clienti è in crescita.
Equilibrio tra lavoro e vita privata
Potendo scegliere gli orari di lavoro, i liberi professionisti possono ottenere un’incredibile equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.
Gli svantaggi del libero professionista
Nessuna garanzia di guadagno
Senza clienti, il libero professionista non guadagna.
Ci sono mesi in cui ci sono molti progetti o incarichi da portare a termine e con guadagni nettamente più alti di uno stipendio e ci sono mesi in cui non si vede l’ombra di un progetto o di un incarico.
Ecco perché devi creare necessariamente un sistema per acquisire clienti in modo ricorrente e semi automatico.
Entrate incostanti
Il dipendente sa che ogni mese riceverà uno stipendio e generalmente la cifra sarà sempre la stessa.
Il libero professionista sa che un mese incasserà tanto e un altro può anche non incassare nulla.
Anche per questo motivo chi sceglie la libera professione deve essere abile nella gestione della propria contabilità.
Devi gestire la contabilità
Le tasse, la contabilità, pagare le bollette e gestire il flusso di cassa spetta a te.
Rispetto ai dipendenti, dovrai saper prevedere le uscite ricorrenti, tenere in conto gli imprevisti, ma soprattutto dovrai essere molto abile nella gestione degli incassi.
Crediti insoluti
E’ probabile che qualche tuo cliente non ti pagherà.
Capita a tutti, non sarai il primo e nemmeno l’ultimo.
Tuttavia ci sono dei sistemi per fare in modo che questo non accada e che vedremo più avanti.
Devi essere in grado di motivarti
Sei solo probabilmente non ci saeà nessuno che ti motiva o che ti dice quanto sei bravo e intelligente.
Il lavoro del libero professionista è anche questo.
Diventare il Brand di te stesso
Subito dopo l’apertura della partita iva la prima “spesa” che ho sostenuto sono stati la stampa dei biglietti da visita.
Lo ricordo ancora come se fosse ieri.
Giorni e notti trascorsi per la realizzazione prima del logo e poi dei miei bellissimi biglietti da visita stampati sul sito moo.com.
Tuttavia, se dovessi tornare indietro, la prima cosa che farei sarebbe sicuramente lo studio della mia identità, del mio Brand.
Quando parlo di BRAND è come se stessi parlando di un’azienda vera e propria.
Tuttavia ho visto storcere il naso a molti liberi professionisti quando parlo di Brand.
“Cosa c’entra il Brand con me? “Io non sono un’azienda” è la frase più frequente che mi hanno detto.
Vero.
Ma ti invito a fare una riflessione.
Immagina di essere un avvocato nella tua città di cento mila abitanti e che, come te, altri 350 avvocati svolgono la tua stessa professione nella tua città.
Perché i clienti dovrebbero scegliere te e non un altro avvocato che offrei gli stessi servizi?
Soprattutto quando inizi la libera professione è probabile che dovrai farti spazio in un mercato affollato.
A maggior ragione, dovrai creare la tua identità.
La domanda principale che devi farti è:
Perché i clienti dovrebbero acquistare da me?
Dopo aver risposto a questa domanda puoi pensare alla realizzazione del tuo logo e di tutti gli strumenti di comunicazione che intendi utilizzare sulla base di alcuni studi che dovrai fare.
Se ad esempio i tuoi clienti sono su facebook allora dovrai concentrarti sulla gestione della pagina fan e sulla creazione dei contenuti.
Se i tuoi clienti frequentano maggiormente linkedin allora dovrai concentrarti maggiormente sul social network dedicato alle aziende e ai liberi professionisti.
Allo stesso modo se i tuoi clienti non sono sui social, ma leggono riviste di settori, allora il consiglio che ti do è quello di scrivere per quelle riviste o di acquistare degli spazi o dei pubbliredazionali.
Inoltre è necessario disporre di un sito Web in cui è possibile mostrare il proprio portfolio, condividere riferimenti e promuovere i propri servizi.
Quando si tratta del tuo sito web, assicurati che il dominio sia facile da ricordare (il tuo nome sarebbe la scelta migliore), facile da pronunciare e descrivi cosa fai.
Il tuo sito web dovrebbe contenere anche i seguenti elementi:
- Un testo che ti aiuti a presentarti ai potenziali clienti;
- Spiegare i servizi che offri;
- Mostrare i migliori esempi del tuo lavoro (dove è possibile);
- Le informazioni di contatto come indirizzo, numero di telefono e indirizzo email.
Solo se ragioni nell’ottica di Brand sarà più facile per te distinguerti dagli altri liberi professionisti del tuo settore, mostrare la tua professionalità e avere l’opportunità di promuovere adeguatamente i tuoi servizi e trovare i tuoi primi clienti.
ps: ho preparato per te una risorse gratuita da scaricare.
E’ la Mappa dell’Unicità, utile per avere in un solo colpo d’occhio tutti gli elementi che ti servono per essere percepito, dalla mente del potenziale cliente, in modo differente dalla concorrenza.
Alcuni liberi professionisti hanno una grande opportunità: quella di creare un portfolio professionale in grado di mettere in evidenza le tue capacità e i tuoi talenti.
Quando sviluppi il tuo portfolio, tieni presente quanto segue:
- Mostra solo i progetti di cui sei più orgoglioso;
- Organizza i lavori per categoria o per argomento;
- Includi nuovamente le tue informazioni di contatto in modo che sia più facile contattarti.
La soluzione migliore per mettere in evidenza i tuoi lavori è quella di prevedere una sezione dedicata al portfolio direttamente sul tuo sito web.
Attenzione però.
E’ probabile che la tua professione non preveda la creazione di un portfolio.
Un avvocato, ad esempio, non ha un elenco dei migliori lavori, ma potrebbe utilizzare il blog per parlare della propria attività e per aiutare i potenziali clienti in cerca di soluzioni ai propri problemi.
Smart working o lavorare in ufficio?
Ricordo il mio primo ufficio: la cameretta di casa mia, ma non durò molto.
Il tempo di trovare una soluzione per ricevere i clienti in un luogo idoneo a farlo e subito l’insediamento nel mio ex nuovo ufficio.
Tuttavia sono convinto che non esiste una regola generale.
Ci sono situazioni in cui lo studio è d’obbligo e situazioni in cui si può lavorare in qualsiasi luogo.
Se hai deciso di lavorare in smart working e utilizzi google meet per interfacciarti con i tuoi clienti, allora puoi lavorare ovunque tu voglia, purché ci sia un’ottima connessione ad internet.
Se decidi di lavorare da casa è probabile che potrai beneficiare di un ambiente più familiare, meno stress da traffico, costi di affitto e di utenze azzerati e in linea generale una gestione del tempo ottimizzata.
Tuttavia considera anche i contro del lavorare da casa.
Vediamoli insieme.
Lavori di più.
Chi lavora da casa tende a lavorare di più perché la mancanza di orari non ti mette dei limiti.
Potresti correre il rischio di non gestire bene il tuo tempo, quindi meglio mettere una sveglia che alle 17:30 che ti avvisa che devi finire di lavorare e pensare al resto della giornata.
Stesso discorso vale per il sabato e la domenica.
Se hai il tuo pc a portata di mano potresti pensare “dai finisco quel lavoro così domani sono più libero”, oppure “controllo la posta per vedere se ho ricevuto quella e-mail che aspettavo”.
Se sei ligio al dovere devi esserlo anche nei confronti del tuo tempo libero, non dimenticarlo mai.
Se non vivi da solo, i tuoi spazi possono essere invasi dai lavori domestici o dalle emergenze del tuo compagno o compagna, a meno che tu non abbia uno studio riservato e con un cartellino appeso alla porta VIETATO DISTURBARE.
La lista potrebbe essere più lunga, ma credo che il concetto sia passato.
Se la tua casa non è idonea alla tua libera professionista prendi in considerazione l’idea di affittare uno spazio per svolgere la tua attività.
Non importa dove decidi di creare il tuo ufficio, assicurati di trovare un luogo privo di distrazioni e adatto alle tue esigenze.
Una delle parti più difficili dell’essere un libero professionista è determinare le tariffe da applicare ai tuoi servizi.
Una regola che funziona sempre è la seguente:
Se chiedi troppo poco corri il rischio di essere considerato come “uno a buon mercato” e che probabilmente non deve essere molto bravo per applicare queste tariffe così basse.
Se, al contrario, la tua tariffa è molto alta è probabile che il tuo cliente vada da un’altra parte soprattutto se sei agli inizi e non hai sviluppato un forte personal brand.
Come determinare la tua tariffa?
Di solito ci sono tre diverse strategie da utilizzare per determinare quanto dovrai chiedere per i tuoi servizi.
Tariffe di costo maggiorate
In questo caso determini le spese relative all’erogazione del tuo servizio o prestazione e successivamente aggiungi quello che è il tuo compenso.
Tra le spese devi tenere in considerazione le spese vive e legate a quel servizio in particolare (software, marche da bollo, collaboratori, ecc..) e le spese che sostieni indipendentemente dal numero dei clienti (affitto, utenze, assicurazioni ecc.).
Calcolate le spese puoi applicare una percentuale relativa al tuo compenso.
Tariffe di mercato
Un’altra strategia è quella di scoprire quali sono le tariffe applicate dal tuo mercato di riferimento e decidere di applicare la stessa tariffa o una tariffa maggiorata.
Tariffe determinate dal tuo valore
In altre parole, il cliente paga per quello che crede che valga il servizio o la tua professionalità.
Ma chi stabilisce il valore percepito dal cliente?
Il cliente stesso.
Apparentemente, questa strategia non sembra essere entusiasmante, ma ti posso assicurare che sul medio-lungo periodo è la migliore.
Faccio un esempio:
Mario è un professionista che ha appena iniziato la sua attività e quindi è ancora poco conosciuto.
I clienti non amano affidarsi a chi è poco conosciuto, di conseguenza Mario non potrà applicare le stesse tariffe di chi è ormai sul mercato da molti anni.
Tuttavia non deve nemmeno applicare tariffe troppo basse, diversamente sarebbe percepito come un professionista di scarso valore.
Quindi decide di applicare una tariffa media, ma con l’impegno di lavorare sodo per aiutare tutti coloro i quali ancora non lo conoscono.
Dopo qualche anno, Mario ha raggiunto un certo livello di notorietà attraverso alcune azioni di comunicazione e marketing.
E’ adesso che Mario può alzare le tariffe perché il suo valore è cresciuto ed è percepito come uno dei migliori professionisti del settore.
Tariffa oraria, giornaliera o settimanale
Questa è la scelta più utilizzata dai liberi professionisti in cui si tiene traccia delle ore necessarie per completare un progetto per un cliente e fatturarli per quelle ore.
Tuttavia si pone sempre lo stesso problema: quanto farsi pagare per ogni ora di lavoro?
Uno dei maggiori problemi con le tariffe orarie è che difficilmente è applicabile a tutti le categorie.
Ci sono progetti dove l’applicazione della tariffa oraria diventerebbe poco sostenibile per il cliente così come potrebbe esserlo per il professionista stesso.
Tariffa su progetto
Un’altra strategia tariffaria è quella legata al progetto.
Ad esempio, uno sviluppatore di siti web potrebbe applicare una tariffa che cambia a seconda del progetto.
Un sito web semplice potrebbe costare seicento euro, mentre un sito più complesso potrebbe costare più di duemila euro.
Se percorri questa strada, assicurati di sapere quanto tempo e fatica ti porterà completare un progetto prima di inviare un preventivo definitivo.
Marketing e Promozione
Diciamo la verità, sono pochissimi i liberi professionisti che si promuovono.
Tutti gli altri pensano che sia sufficiente il passaparola (importantissimo eeh!) e qualche altro strumento di comunicazione messo lì a caso per muovere la macchina della promozione.
Non è così!
Ricordati: se inizi da zero DEVI promuoverti.
Senza promozione di te stesso, non esisti e se non esisti nessuno ti verrà a cercare.
A proposito del marketing per i liberi professionisti ho scritto la Guida: Il Marketing per i liberi professionisti.
Crea relazioni con i clienti
Può sembrare ovvio, ma quando si lavora con un cliente è necessario capire cosa sta cercando.
In questa fase dovrai essere bravo nel distinguere il vero problema dal falso problema (puoi approfondire cliccando qui)
E’ fondamentale che tu conosca esattamente cosa vuole il cliente, cosa sta cercando e se è davvero la soluzione giusta al suo problema.
Nella maggior parte dei casi, il cliente non sa cosa vuole.
Se lo sapesse non avrebbe bisogno del consulente o del libero professionista.
Sarà quindi tuo dovere trovare la causa del suo vero problema e proporre la soluzione.
Successivamente, una buona abitudine è quella di informare il cliente sul come lavorerete insieme, sulle tempistiche e sugli step intermedi prima della conclusione del progetto.
La comunicazione è importante.
Pensa a tutte le volte in cui hai avuto un problema nella tua vita personale o professionale.
Sono sicuro che se avessi comunicato meglio con la persona interessata, probabilmente il problema non si sarebbe ingigantito così tanto.
Non c’è niente di sbagliato nel chiedere al cliente feedback durante i lavori o inviare comunicazioni con gli aggiornamenti sullo stato del progetto.
La comunicazione non solo previene possibili incomprensioni, ma è anche un modo efficace per rafforzare la relazione tra te e il tuo cliente.
Naturalmente è di vitale importanza la scrittura di un accordo privato, un contratto in parole povere, nel quale andrai a mettere per iscritto gli elementi più importanti, ovvero:
- Nomi di entrambe le parti: il libero professionista e il cliente
- Titolo progetto
- Data di inizio del progetto
- La scadenza del progetto
- Descrizione del servizio
- Termini di pagamento: quando e come riceverai il pagamento
- Firma di entrambe le parti
Il contratto dovrebbe includere anche quelle clausole relative al copyright (di chi è la proprietà di ciò che stai facendo) e quelle relative alle penali nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto.
Come evitare i crediti insoluti
Se parli con i liberi professionisti, sono sicuro che tutti ti diranno che i clienti non pagano.
Questo problema l’ho risolto nel 2015 e cioè quando ho capito che il tempo è la risorsa più importante che abbiamo.
Essere pagati è un diritto, ma dobbiamo fare in modo che questo diritto non venga calpestato.
Come fare?
Se sei scortese con i tuoi clienti, costantemente in ritardo sui progetti e fornisci un lavoro scadente, perché mai un cliente dovrebbe pagarti in tempo?
Sii sempre un professionista, rispetta sempre le scadenze e fai sentire il cliente al sicuro.
Acconto subito.
Prima di iniziare a lavorare è necessario che tu abbia ricevuto un acconto del 20, 30 o 50% del compenso.
Per esperienza ti posso assicurare che dove c’è l’acconto c’è anche il saldo.
Cosa succede se un cliente non paga?
Puoi semplicemente contattare il cliente e informarti sullo stato del pagamento.
Se dopo l’invio della tua e-mail non ricevi una risposta, chiama il cliente e informati sullo stato del pagamento in modo gentile.
Se il cliente non risponde alle chiamate o alle e-mail, dopo diversi solleciti, non ti resta che affidarti ad un bravo avvocato per ottenere quello che ti spetta.
Altri Consigli
Lo stile di vita del libero professionista può essere eccitante, ma allo stesso tempo una ghigliottina.
Se usi la testa e se hai un forte perché, allora la scelta della libera professione è la cosa migliore che tu possa fare.
Ma se preferisci far decidere alla pancia e se hai scelto la libera professione per ripiego o in attesa del posto fisso, allora ogni giorno sarà come un pugno nello stomaco.
Non vedrai l’ora di fare tutt’altro.
Qui ci sono un paio di altri consigli che ogni libero professionista dovrebbe prendere a cuore:
Se non sei un medico reperibile, non rispondere la sera, 7 giorni su 7.
Anche se è bello instaurare una relazione con i clienti non significa che devi essere disponibile ogni volta che un cliente ti chiama.
Stabilisci gli orari e comunicali e vedrai che tutto andrà bene.
Abbi cura di te.
Quando sei un libero professionista è facile trascurare la propria salute.
Ricordati di mangiare bene e fare movimento.
Stipula un’assicurazione contro malattie e infortuni
Il libero professionista scambia tempo per denaro.
In parole povere, se non lavori non guadagni.
Mi auguro che nel corso della tua carriera professionale non ti accadrà nulla.
Ma e’ probabile che una malattia o un infortunio ti costringa a stare a riposo e senza poter andare a lavorare.
Come farai? Chi ti rimborserà?
Non devi accettare ogni lavoro.
Ci sono clienti e Clienti.
I primi sono quelli che dovrai evitare perché molto probabilmente ti faranno perdere tempo e denaro.
Il consiglio che ti do è di focalizzarti solo sui progetti migliori, anche se sei all’inizio della tua attività.
Infine…
Non tutti sono tagliati per essere un libero professionista.
Ci vuole metodo, entusiasmo, disciplina e un forte perché.